Avete in mente il Martin Scorsese di “Taxi driver” o di “Good fellas”? Beh, dimenticatevelo. In questo film tratto dal romanzo di Selznick, attraverso la storia di un giovane orfano che vive tra i cunicoli della stazione di Parigi negli anni 30, l’illustre cineasta regala al pubblico, sopratutto ai piu’ giovani, una romantica e speranzosa visione del significato della vita. Il piccolo e solo orologiaio, nel tentativo di riparare un progetto del padre da poco scomparso, sistema la vita ad un altro uomo e alla sua famiglia.
Dal punto di vista tecnico il film è davvero esagerato: cast, costumi, ambientazioni, fotografia e dialoghi da grande pellicola … forse fin troppo bello.
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